Il Ministero della Salute, con Protocollo del 31 luglio 1996 n°24482 riconosce l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, spore, muffe ed acari. Ma come utilizzare al meglio l’ozono come disinfettante dell’ambiente?
L’ozono è una forma instabile dell’ossigeno. In forma di gas ha un tempo di dimezzamento di tre giorni (si trasforma in O2), mentre in acqua di 15-20 minuti. La sua natura ne rende difficile la conservazione, perciò viene prodotto al momento tramite apparecchi detti “ozonizzatori”.
Può essere utilizzato sotto forma di gas o di acqua ozonizzata. Anche se non vi sono dati ufficiali a supporto, considerando la forte azione ossidante, l’ozono può essere considerato attivo nei confronti del Covid -19, anche il nostro Ministero della Salute perciò lo elenca tra i presidi utilizzabili.
Ma osserviamo questo grafico stilato da Global Water Service, uno schema dove i fattori sono concentrazione e tempo di esposizione e si parla di “effetti”.
E’ bene iniziare a parlare infatti di tolleranza degli esseri umani all’ozono. E’ bene chiederci come agire per evitare il manifestarsi di sintomi, dai più blandi come:
fino a quelli più gravi, come infiammazione dello strato di rivestimento cellulare delle vie respiratorie o danni al sistema immunitario negli animali.
Vero è che questi effetti sono considerati a breve termine e cessano una volta che gli individui non sono più esposti a elevati livelli di ozono. Preoccupanti però sono i danni derivati da ripetute esposizioni anche di breve durata. Per esempio, significative esposizioni all´ozono dei polmoni in fase di sviluppo dei bambini possono portare ad una riduzione della funzione polmonare una volta adulti.
Se da un lato è vero che l’ozono si sia dimostrato un potente agente antibatterico nella sterilizzazione di acqua e aria, rimane doveroso riportare che si sia rivelato anche altamente tossico. Un concetto che può risultare intuitivo, spesso infatti un agente killer per un’ampia categoria di organismi e batteri, è anche molto pericoloso per l’uomo.
* 0,06 ppm per 8 ore al giorno, 5 giorni a settimana (ppm = Particella per Milione)
* 0,30 ppm per al massimo 15 minuti
Questi limiti sono la concentrazione accettabile massima (MAC) e tali concentrazioni sono superiori alla soglia di odore a cui l’ozono può essere rilevato tramite olfatto.
Tutti i generatori di ozono dovrebbero essere equipaggiati con monitor e sistemi di sicurezza che bloccano il generatore a 0.30 ppm.
Sentiamo parlare sempre più di trattamenti all’ozono per sanificare gli ambienti ma mai di protocolli.
Chi vuole affidarsi al fai da te o, peggio, chi propone di effettuare questi trattamenti senza averne le competenze, rappresenta un pericolo per la salute.
L’ozono è una molecola composta da tre atomi di ossigeno. Due atomi di ossigeno formano la molecola di ossigeno di base, essenziale per la vita. Il terzo atomo di ossigeno può staccarsi dalla molecola di ozono e ricollegarsi a molecole di altre sostanze, alterando così la loro composizione chimica
Le stesse proprietà chimiche che consentono alle alte concentrazioni di ozono di reagire con materiale organico all’esterno del corpo, gli danno la capacità di reagire con materiale organico all’interno del corpo umano; e di causare potenziali danni allla salute.
Gli effetti negativi possono essere aggravati se le concentrazioni di ozono durante i trattamenti fai da te non sono tenute sotto controllo. (US EPA, 1996a, 1996b).
Produttori e venditori di dispositivi di ozono usano spesso termini fuorvianti per descrivere l’ozono. Termini come “ossigeno energizzato” o “aria pura” suggeriscono che l’ozono sia una forma sana di ossigeno. Ma l’ozono è un gas tossico con proprietà chimiche e tossicologiche molto diverse dall’ossigeno.
I trattamenti di ozonizzazione efficaci richiedono almeno 1 – 2 ppm di ozono. Concentrazioni ben al di sopra di quelle ritenute pericolose per la salute umana.
Inoltre, durante l’esecuzione dei trattamenti, per garantirne la sicurezza occorre tenere ben monitorati parametri quali temperatura e umidità. L’ozono, infatti, interagendo con l’acqua può sviluppare specie chimiche pericolose.
Ne deriva che i trattamenti fai da te con generatori di ozono possono risultare molto pericolosi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dei clienti di pubblici esercizi.
I trattamenti all’ozono, per essere efficaci, devono tenere conto di molteplici fattori ambientali.
Dalla disposizione degli arredi, delle porte, delle aperture, della presenza di controsoffitti, alle possibili correnti d’aria e non per ultimo all’altezza del punto di erogazione del gas.
I tempi di trattamento vanno calcolati in base a:
I trattamenti all’ozono devono essere obbligatoriamente effettuati da personale specializzato e idoneamente formato da aziende specializzate nel settore delle sanificazioni come specificato dalla Legge 81 del 1994 e dal DM 274/97 in relazione alle classificazioni delle attività economiche codici ATECO 81.21; 81.3 e 81.29.1.
Il suggerimento è quello di controllare a fondo la veridicità delle informazioni. Se l’esperienza, la perizia nella calibrazione dei macchinari, la formazione del personale, il rispetto di normative e posizioni assicurative, ci sono, non farete fatica a trovare on line queste informazioni. Sul sito web dell’azienda o del professionista che avete contattato.
Meglio ancora se vi collegherete col sito della camera di commercio della vostra città, otterrete, con una veloce visura camerale, i codici ateco con cui l’attività è registrata. E’ la coerenza di questi codici rispetto all’attività di disinfezioni che vi dirà se avete a che fare davvero con dei professionisti, che con l’uso sapiente di macchinari e detergenti e il rispetto di tutte le normative ministeriali, sapranno garantire a voi e ai vostri clienti il rischio zero di tossicità e il massimo della prevenzione possibile.
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FONTI http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1514_allegato.pdf
https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=121&idlivello=193
http://gwsonline.it/acqua/news-03-2016-ozono-sanificante-negli-erogatori-perche-non-si-usa/